Il Fipe rilancia il grido d’allarme dei pubblici esercizi: “siamo a terra”
Fipe Confcommercio organizza una manifestazione in 24 città Italiane il giorno 28 Ottobre per ribadire il valore economico e sociale del settore dato che le imprese sono fatte per vivere
L’ultimo DPCM emanato e le ulteriori restrizioni in esso contenuto rischiano di essere il colpo di grazia per 50.000 aziende e per 300.000 posti di lavoro, per questo nella giornata odierna vedremo i Ristoratori in piazza a manifestare in tutta Italia.
Ristoratori in piazza nel pieno rispetto delle regole
Gli imprenditori dei pubblici esercizi a partire dalle ore 11:30 del 28 Ottobre faranno sentire la propria voce organizzando proteste pacifiche e nel pieno rispetto delle regole in vigore.
“Scendiamo in piazza per evitare che passi il messaggio che i pubblici esercizi abbiano un ruolo nella diffusione del contagio. – dichiara Lino Enrico Stoppani, Presidente della Fipe-Confcommercio – Non esiste alcuna connessione tra quest’ultimo e l’apertura dei locali, anche perché gli operatori del settore rispettano seriamente i protocolli sanitari imposti e validati dal Cts e dall’Inail. Protocolli che hanno richiesto investimenti economici significativi e garantito sicurezza ai consumatori”.
“Il settore rischia il suo futuro. – continua Stoppani – Il Governo, anche in incontri odierni, ha confermato l’impegno di dare seguito immediato a molte delle misure richieste in più occasioni dalla nostra Federazione. Contributi a fondo perduto, interventi sulle locazioni, cancellazione – differimenti di scadenze fiscali, ammortizzatori sociali. Aspettiamo di vedere il provvedimento in approvazione oggi in Consiglio dei Ministri, è fondamentale per consentire la sopravvivenza di un comparto decisivo per la filiera agroalimentare e per il turismo di questo paese”.